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Davide Sassoli

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Autore: Davide Sassoli

Lettore, scrittore, gamer... e ora anche blogger :)

RACCONTO: La teiera del mago Azbugudund – parte 2

28 ottobre 202022 novembre 2020 Davide Sassoli1 commento

Gli ospiti cominciarono ad arrivare nel tardo pomeriggio e il mago Azbugudund li accolse sulla porta di fronte allo sfarzoso e luccicoso giardino, sussurrando una formula magica per accendere il gioco di luci.

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RACCONTO: La teiera del mago Azbugudund – parte 1

14 ottobre 202022 novembre 2020 Davide SassoliLascia un commento

Il mago Azbugudund si svegliò come ogni mattina nel suo letto di piume e scese in cucina stiracchiandosi. Sul tavolino stava la sua teiera, fedele compagna di mille colazioni, bastava infatti una formula magica per farla traboccare di caldo tè.

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RECENSIONE: Douglas Adams, il genio che non era uno scrittore

30 settembre 202022 novembre 2020 Davide Sassoli1 commento

Due paroline, giusto due, sulla saga di fantascienza più geniale, esilarante e inutile di tutti i tempi...

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RECENSIONE: Jonathan Stroud, quando i cattivi sono i migliori

16 settembre 202022 novembre 2020 Davide Sassoli1 commento

Un modo molto diverso (e divertente) di interpretare la distinzione fra buoni e cattivi.

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RACCONTO: La figlia del Conte Burun – parte 3

2 settembre 202022 novembre 2020 Davide Sassoli1 commento

«Padre, perché tu ti chiami Conte?» Erano nella stanza delle tante luci dove suo padre passava la maggior parte del suo tempo, Ina si chiedeva sempre come facesse a non morire di noia...

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La verità in una citazione…

Scrivere è un’attività antisociale. Solitaria come la masturbazione. Prova a disturbare uno scrittore in preda all’impulso creativo, e probabilmente lui ti si rivolterà contro a calci e morsi… senza nemmeno rendersene conto. Cosa che mogli e mariti spesso imparano a proprie spese.
Inoltre, sta’ ben attenta, Gwen, non esiste nessun modo per domare e civilizzare uno scrittore, l’unico rimedio che la scienza conosce è quello di segregare il paziente in una stanza dove possa sopportare in privato lo stadio acuto della malattia, e spingervi dentro il cibo con un bastone. Perché il paziente, se disturbato in quei momenti, potrebbe scoppiare in lacrime o dare in escandescenze. O non udirti affatto. E se cerchi di scuoterlo, morde.

Robert A. Heinlen
Il gatto che attraversa i muri

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